Legami con la terra del Salento. Il giardino dei Frutti Antichi a scuola
- Pollicini Verdi
- 17 nov 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 dic 2019
di Francesca Sgobio, Pedagogista
Il giardinetto dei frutti minori, insieme alle aiuole dei fiori salentini e alle aiuole delle aromatiche, vuole identificare negli spazi verdi della scuola, le Aule all’aperto: un piccolo parco didattico nel verde che ri-crea e si ri-appropria della tradizione rurale, attraverso il fare dei bambini e la partecipazione delle famiglie.
Uno spazio di azione partecipata e di sperimentazione didattica, e soprattutto di riflessione sulla necessità di azioni virtuose a tutela del patrimonio naturale restituendo valore alla Terra, all'agire insieme nei luoghi che i bambini e le bambine vivono quotidianamente.
Un percorso piccolo che richiama i progetti esistenti sul territorio salentino: a Castiglione, col Parco dei Frutti minori e a Marittima di Diso, Il Belvedere dei Frutti minori, entrambi dedicati agli alberi scomparsi e ai frutti che ormai sono fuori dal mercato convenzionale ed esclusi dalla grande distribuzione.
Frutti scomparsi di cui non si ricordano i nomi, il sapore, i colori.
Un patrimonio frutticolo, un tesoro esclusivo di varietà salentine: accanto ai giuggioli, agli olivi, ai carrubi ed ai melograni presenti nel giardino della scuola, si sceglieranno cinque alberi tra quelli che meglio possono essere inseriti tra fichi, cornula, sorbo, gelsi.
Piantare alberi necessità di cura e riconoscimento dei bisogni delle piante, al pari dei bambini e delle bambine; occorre fare la scelta migliore, perché un albero è per sempre.
Le aree verdi del giardino scolastico diventano così veri e propri luoghi educativi, aule a mediazione naturale: sono spazi del fare insieme che innescano (e innestano) relazioni nutrienti tra le persone, rafforzano i vincoli di comunità educante, diventano vettori di conoscenza e di legame con il territorio.
Quali sono i frutti “minori” o “Antiche varietà fruttifere”?
Oltre alle varietà di fico, di pero, di agrumi, di mandorle che stanno scomparendo nella loro meravigliosa varietà, ci sono il cotogno “maliforme”, il sorbo, l’azzeruolo bianco e rosso, il melo di san Giovanni, il corbezzolo, il melangolo.
Grazie al progetto dell’Orto Botanico dell’Università del Salento, ad alcuni vivai che stanno prediligendo le varietà salentine, ai finanziamenti del Progetto RE.GE.FRU.P per il recupero del genoplasma frutticolo della Regione Puglia, è possibile trapiantare queste varietà. La normativa si aggancia a quella per la tutela dei semi e delle piante orticole e floreali, per tutelare le varietà locali, contro la selezione e la modifica del genoma.
Divulgare questi saperi a scuola non può che rispondere agli obbiettivi della salvaguardia, tutela e conservazione della nostra Terra, in sintonia con il percorso di Scuola Agenda 2030.
I bambini e le bambine, insieme al personale scolastico, saranno ufficialmente custodi delle aiuole, responsabili della cura e della crescita in benessere. Saranno predisposte etichette di riconoscimento e create delle schede per le sclassificazioni e le tassonomie dopo una attenta ricerca di dati e immagini con gli insegnanti.

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